21 Novembre 2023

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    Le vittime del caldo estremo in Europa: secondo nuove stime 70 mila nel 2022

    Il caldo anomalo miete vittime, quante siamo in grado di stabilirlo solo a ritroso, analizzando i dati raccolti sulle anomalie di temperature ed eccessi di mortalità. Ma quali dati dovremmo considerare, raccolti con quale frequenza? Dovremmo prendere quelli giornalieri, settimanali, mensili? La domanda non è banale, perché come ricorda oggi nuovo studio pubblicato su The Lancet Regional Europe, le serie temporali considerate fanno la differenza. Di quanto? Dipende. Per il caldo record dell’estate 2022 analizzando i dati su base giornaliera parliamo di oltre 70 mila decessi, contro le 62 mila stimate con dati raccolti su base settimanale. Ma il tipo di dati da usare dipende anche dalla loro disponibilità, e dalla loro utilità. Così che stimare il numero di decessi legati al caldo è un affare più complicato di quanto creduto e che deve tener conto di diversi aspetti.

    Lo studio

    La Terra mai così calda e in Italia le temperature estreme sono 5 volte più probabili

    di Giacomo Talignani

    09 Novembre 2023

    La notizia arriva a ridosso della Cop28 al via alla fine del mese a Dubai, e pur rimarcando l’accento sui costi di salute causati dalle anomalie climatiche degli ultimi anni, si presenta di fatto un’analisi metodologica utile in campo epidemiologico. Il succo dello studio infatti è questo: considerando intervalli temporali medio-lunghi si rischia di sottostimare il peso degli eventi, con alcuni distinguo.Lo scrivono i ricercatori guidati da Joan Ballester del Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal), dopo aver effettuato analisi per il periodo 1998-2004 e poi per il 2022. I ricercatori hanno osservato che quando si considerano dati raccolti su intervalli di tempo più lunghi e non quelli raccolti su base giornaliera si sottostima il peso di un evento. Quanto più l’evento però è estremo, meno il suo peso su una scala più lunga – in particolare settimanale –  si discosta da quello giornaliero, spiegano.

    Crisi climatica

    Cosa possono fare le città per combattere il caldo estremo

    di Giacomo Talignani

    16 Agosto 2023

    Per il 2022 gli stessi ricercatori avevano calcolato che il caldo record aveva fatto circa 62 mila vittime in Europa (18 mila in Italia, in cima alla classifica per il continente). I calcoli erano stati fatti su base settimanale, su base giornaliera i valori supererebbero gli oltre 70 mila spiegano oggi.Ciò detto il senso dello studio, sottolineano gli stessi autori, riguarda più che altro il modo più opportuno per rendere questi dati utili. Sebbene infatti come osservato aggregando i dati su base temporale più lunga si rischia di fare delle sottostime, l’uso di dati settimanali può rappresentare un buon compromesso considerando che, spiegano gli autori, sono generalmente più accessibili e che per eventi estremi non differiscono poi così tanto da quelli giornalieri. E nell’epoca di continui record inarrestabili per le temperature, riuscire a fotografare il loro peso sulla salute potrebbe essere quanto mai prezioso, come ha spiegato Ballester: “I modelli basati su dati settimanali sono abbastanza precisi per le stime di mortalità e possono essere utili in tempo reale nella sorveglianza epidemiologica e per politiche pubbliche come, per esempio, l’attivazione di piani di emergenza per ridurre l’impatto delle ondate di caldo e di freddo”.

    Clima

    Meteo estremo causato dalle ondate di calore. E la colpa è dell’uomo

    di Giacomo Talignani

    26 Luglio 2023

    Con la precisazione che quanto osservato vale per l’Europa, che potrebbe essere diverso per regioni con diverse situazioni climatiche e assetto demografico e che l’uso delle scale più appropriate potrebbe essere diverso a seconda degli esiti di salute che si intende osservare, concludono gli autori. LEGGI TUTTO

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    L’inviato speciale italiano per il clima alla Cop28

    “Cop28 sarà per me come la serata degli Oscar”. Francesco Corvaro è Inviato speciale per il clima del governo italiano dall’agosto scorso e la Conferenza Onu che andrà in scena a Dubai dal 30 novembre sarà il suo vero primo esordio internazionale. “Anche se, appena sono stato nominato, ho cancellato le ferie e ho fatto il giro del mondo: Nairobi, Riad, Panama…”. 

    Professor Corvaro, lei proviene dall’Università. Come si è preparato in questi mesi all’appuntamento di Cop28?”Avevo una competenza tecnica, ma mi mancava la parte diplomatica. E così ho frequentato tutte le possibili climate week. Già a Nairobi ho compreso come uno dei nodi delle trattative sul clima sia quello dei finanziamenti reclamati dai Paesi in via di sviluppo. I Paesi ricchi tendono a trattenersi. Ma dovremmo tutti cambiare, perché nessuno ha il coltello dalla parte del manico: lo sviluppo sostenibile è nell’interesse di ogni nazione. La seconda esperienza l’ho fatta a Riad, costruendo molti contatti con i Sauditi che stanno investendo in rinnovabili e nucleari. Sanno che il phase out dalle fossili prima o poi arriverà e si stanno spostando in modo intelligente”. 

    Ci spiega qual è esattamente il suo ruolo? Perché in alcuni Paesi l’Inviato speciale ha la caratura di un ministro o forse anche di più, basti pensare a John Kerry che ricopre quel ruolo per gli Usa.”È vero. Il mio è un ruolo ancora tutto da costruire”. 

    Per collocarlo dove, considerando che ai tavoli internazionali la delegazione e italiana è guidata dal ministro per l’Ambiente e la Sicurezza energetica, mentre ai tavoli negoziali siede Federica Fricano, dirigente del Mase?”In assenza del ministro sono io a rappresentare l’Italia nei tavoli di alto livello. E la bravissima dottoressa Fricano è a capo dei negoziatori: si siede al tavolo e conduce le trattative su mandato politico. Io sono proprio il tramite tra la politica, il governo italiano, e chi fa poi i negoziati. Ascolto i desiderata del governo, così che poi il negoziatore sappia esattamente cosa fare. Ma posso anche dare la mia opinione alla politica”. 

    Sull’eventuale ritorno al nucleare che consigli ha dato al governo?”Che occorre continuare a fare ricerca. Ma che si tratta di una soluzione non fattibile nel breve termine in Italia, sia per questioni tecniche che di accettabilità sociale. In teoria, per costruite una centrale di terza generazione, se non ci sono intoppi, occorrono dai sette ai dieci anni. Ma i tagli alle emissioni di CO2 vanno fatti prima. L’ho spiegato ai ministri Tajani e Pichetto Fratin, che hanno ben chiaro il concetto”. 

    E invece sul gas? In una intervista a Repubblica il direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica Fatih Birol ha messo in guardia chi pianifica investimenti di lungo termine su questo combustibile fossile. Per due motivi: nei prossimi anni il consumo di gas in Europa calerà e aumenterà molto l’offerta di gas naturale liquefatto via nave.”Il gas ci serve per poter gestire la transizione. La nostra rete elettrica si regge su due gambe. La prima sono le rinnovabili. Ma poi ci vuole una produzione costante che garantisca il cosiddetto baseload, il carico di base. E questo al momento lo si può fare con il nucleare o i combustibili fossili. E se rinunciamo del tutto al carbone non possiamo che usare il gas naturale. Dopodiché, io penso che i nuovi gasdotti potrebbero essere usati per trasportare e stoccare la CO2 catturata, anche se per perfezionare questa tecnologia occorre ancora tanta ricerca”. 

    Veniamo a Cop28. Cosa sappiamo della recente intesa tra gli Inviati speciali per il clima di Cina e Usa in vista di Dubai?”Sappiamo poco. Ma certamente al centro dei colloqui ci sono state le fughe di metano, potentissimo gas serra. Ho fatto notare alla politica che questo filone potrebbe essere molto interessante per l’Italia e le sue imprese, per esempio finanziando e realizzando in Africa progetti per ridurre le perdite di metano”. 

    Nel vertice pare si sia parlato anche della proposta di triplicare le rinnovabili installate nel mondo presentata dalla presidenza di Cop28.”È arrivata anche a noi la richiesta di supporto per la triplicazione delle rinnovabili. Da quanto ci risulta Usa e Francia proporranno anche la triplicazione del nucleare installato”. 

    Il boom di rinnovabili è un risultato alla portata di Cop28?”Sì, a patto che si riesca a mettere su un binario a parte la trattativa sulla finanza climatica, in particolare il fondo per il loss and damage. Se invece si cercasse di fare uno scambio, il sì alle rinnovabili in cambio dei fondi per i Paesi in via di sviluppo, a Dubai si rischierebbe lo stallo”. 

    La delegazione italiana con quali obiettivi arriva a Cop28?”Abbiamo quattro punti cardinali. Il primo è la ristrutturazione dei fondi clima, perché si evitino sovrapposizioni e ci sia la certezza che vengano spesi e bene. Occorre inoltre creare le condizioni per un ruolo importante del settore privato, le sole finanze pubbliche non sono sufficienti. Il secondo punto è sottolineare l’importanza dell’adattamento, con opere che iniziano a essere competitive dal punto di vista economico. Perché le domande da farsi sono: quando mi costerà poi ricostruire? Quanto ci costano le vite umane? Poi ci concentreremo su clima e sicurezza alimentare, visto che la presidenza di Cop28 ci ha chiesto di essere leader in questo campo. Infine, la questione dei giovani. Siamo alla terza edizione di Youth4Climate, ma l’Italia sosterrà anche la presidenza di Cop28 che vuole trasformare in una posizione permanente quella di Youth delegate istituita a Dubai”. LEGGI TUTTO

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    A Milano si sfidano 70 startup. Quale sarà la vincitrice del PNI 2023?

    Ci siamo. Ai blocchi di partenza la finale della XXI edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), la più importante e capillare business plan competition d’Italia, in cui si sfidano i 70 progetti innovativi che hanno superato le selezioni delle StartCup regionali, le competizioni territoriali collegate alle università italiane e agli enti di ricerca associati a PNICube. Alla finale nazionale, che si svolgerà a Milano il 30 novembre e il 1 dicembre, accedono infatti i migliori progetti di impresa innovativa nati dalla ricerca di 55 atenei e incubatori universitari, in 17 regioni d’Italia.”I numeri di quest’anno sono particolarmente significativi – ci racconta la prof. Paola M.A. Paniccia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, presidente PNICube – . 70 startup finaliste per un totale di quasi 300 neo imprenditori. Questi numeri sono la dimostrazione di quanto ingegno, di quanta creatività i giovani ricercatori nel nostro Paese siano in grado di esprimere. Questi numeri sono anche la manifestazione chiara, tangibile dell’impegno che PNICube sta profondendo nel dar supporto alle idee, nel valorizzare la ricerca, nel fare concretamente quell’innovazione sociale che serve alle Comunità e ai territori, per affrontare le grandi sfide di oggi e di domani”. 

    E aggiunge: “Questi numeri esprimono quanta potenzialità sia racchiusa nel fare rete, confermando la forza della nostra “Rete” che dal 2003 sta accompagnando e realizzando i sogni di imprenditori in erba, coinvolgendo anno dopo anno sempre più partner, convinti del valore di questa nostra opera corale al servizio del futuro”.

    Cosa prevede la due giorni di sfide del PNI 2023 

    Sarà Milano il palcoscenico privilegiato del PNI 2023 che si svolgerà a Palazzo Lombardia il 30 novembre e il 1 dicembre 2023, sarà in presenza (con diretta streaming). 

    Durante la prima giornata di pitch, aziende, investitori e “open innovator” potranno accedere agli stand dei migliori progetti d’impresa innovativa ad elevato contenuto di conoscenza nell’Innovation Expo, con i quali sarà poi possibile approfondire opportunità di business. La mattina del 1° dicembre andrà in scena la sfida finale tra le startup finaliste e la cerimonia di premiazione. Nel corso delle due giornate, sono previsti momenti di confronto tra rappresentati di primo piano del mondo delle istituzioni e leader di imprese per conoscere e condividere idee, proposte concrete e best practice di promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità, con particolare riferimento agli ecosistemi regionali dell’innovazione.

    Cosa c’è in palio

    Settanta finalisti provenienti da tutta Italia attraverso le Start Cup regionali si contenderanno 4 premi di 25.000 euro ciascuno per 4 categorie di innovazione (per Cleantech & Energy: IREN, per ICT: ALMAVIVA, per Industrial: NOBENTO-iVision, per Life Sciences-MEDTech: GILEAD Science) e il titolo di vincitore assoluto del PNI 2023, che garantirà all’Ateneo di provenienza la Coppa Campioni PNI.  

    Le selezioni saranno effettuate da una Giuria composta da esperti valutatori provenieniti dal mondo imprenditoriale, dalla ricerca e dal venture capital, sulla base dell’impatto sociale, economico ed ambientale dei progetti di startup innovativa. 

    Quest’anno, oltre ai 4 premi settoriali e al titolo di vincitore assoluto, saranno assegnati Premi speciali ai migliori progetti orientati a tematiche fondamentali di attenzione per PNICube: imprenditorialità femminile e innovazione sociale, messi in palio rispettivamente da Invitalia, in collaborazione con Osservatorio Scientifico Imprese Femminili dell’Ateneo di Roma “Tor Vergata”, e da Nobento-iVision. 

    Ci saranno anche altri premi e menzioni speciali: Menzione Speciale Green&Blue Climate Change, destinata alla startup che propone la migliore soluzione innovativa e ad alto impatto indirizzata al contrasto del cambiamento climatico; Premio Speciale EIT Health, assegnato ad una startup nella categoria Life Sciences-MedTech (voucher per accedere al Mentoring and Coaching Network di EIT Health in Europa); Premio Speciale UniCredit Start Lab, per l’accesso alla piattaforma di business e alla gamma di servizi specializzati UniCredit; Premio Speciale SearchOn We Make Future per la migliore startup finalista in ognuna delle quattro categorie di innovazione PNI (spazio espositivo al WMF nello Startup District e partecipazione all’area incontri B2B con investitori provenienti da 49 Paesi); Premio Speciale SearchOn AI for future per la migliore startup finalista che ha applicato l’AI per la qualità della vita; Premio Speciale Invitalia per le migliori startup innovative individuate nei 4 settori di innovazione; Premio Speciale Invitalia, in collaborazione con Osservatorio Scientifico Imprese Femminili-OSIF, per le migliori startup innovative femminili dalla ricerca. 

    E ancora: Menzioni Speciali Encubator per l’accesso diretto alla fase semifinale dell’edizione 2023 di Encubator, programma di accelerazione promosso da Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, PoliHub e Politecnico di Milano rivolto a progetti tecnologici in ambito sostenibilità e Climate Tech; Menzione Speciale Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) per i migliori progetti di startup che realizzano soluzioni orientate dagli obiettivi di sviluppo sostenibile; Premio Young Entrepreneur Program (YEP) corrispondente a 10 Borse per un soggiorno di 7 giorni presso due Pépite della rete France (Pôles Étudiants pour l’Innovation, le Transfert et l’Entrepreneuriat) con un programma di incontri personalizzati per favorire lo sviluppo di competenze imprenditoriali.”Siamo molto soddisfatti di poter ospitare il PNI in considerazione del fatto che la Lombardia è la ‘Casa delle idee e dell’innovazionè – ha dichiarato l’Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi – per noi questo importante appuntamento è anche l’opportunità di mettere a disposizione idee e nuove progettualità ai nostri ecosistemi settoriali”.”La nostra missione è fungere da “ponte”, trasformando la ricerca accademica in soluzioni concrete che migliorino la vita urbana e riducano le disuguaglianze sociali – ha concluso la presidente di Musa-Multilayered Urban Sustainability Action, Giovanna Iannantuoni – . Attraverso il PNI, riaffermiamo il nostro sostegno ai talenti che si impegnano a costruire un domani più inclusivo e giusto, un domani che vede la collaborazione tra pubblico e privato, tra università e industria, non solo come un ideale, ma come la base per un progresso tangibile e sostenibile”.

    Quali sono le 70 startup finaliste del PNI 2023

    Clepio Biotech (Toscana)
    Fluid Wired Robotics (Toscana)
    Sound Safe Care (Toscana)
    Inno Marble (Toscana)
    RNA Shield (Toscana)
    AlGify (Trentino)
    Foreverland (Puglia)
    MyBon (Puglia)
    Ember Laptops (Puglia)
    Preinvel (Puglia)
    Flying DEMon (Puglia)
    Viridian (Molise)
    Rigeneria-Mol (Molise)
    Bloom LABS (Sardegna)
    Drivehia (Sardegna)
    e-Mago (Sardegna)
    Bone Crack Detection (Campania)
    NutriAfrica (Campania)
    Vivi (Campania)
    BluLite (Campania)
    EasyStep (Campania)
    HydroGrowth3D (Campania)
    Asteasier (Veneto)
    Qualyco (Veneto)
    Atena (Veneto)
    Drilli (Veneto)
    Dice Tech (Veneto)
    Take IT (Veneto)
    Displaid (Lombardia)
    Monimeds (Lombardia)
    RarEarth (Lombardia)
    Simba (Lombardia)
    Vagusflex (Lombardia)
    VisioNing (Lombardia)
    LivGemini (Lazio)
    PeptoShield (Lazio)
    BeePeR (Lazio)
    EDERA (Lazio)
    CleanMeat (Lazio)
    VEXOR (Lazio)
    Lil job (Lazio)
    BioRESystem (Sicilia)
    Smart Knee (Sicilia)
    ALGAEMINING (Sicilia)
    EASY-G (Sicilia)
    SOLARMATE (Sicilia)
    BioTappo (Sicilia)
    Callisia (Marche)
    CBot (Marche)
    CPSec (Marche)
    Green Wheel (Marche)
    ShapEN (Liguria)
    Electroblaze (Liguria)
    Aurelio (Liguria)
    Real Move (Liguria)
    Blue Innovation (Calabria)
    AMPS (Calabria)
    Diab-Av (Calabria)
    L’insetto è servito (Calabria)
    AI-TWIN (Piemonte Valle d’Aosta)
    RASGenix (Piemonte Valle d’Aosta)
    Spaice (Piemonte Valle d’Aosta)
    Focoos AI (Piemonte Valle d’Aosta)
    Formile (Piemonte Valle d’Aosta)
    IAMGREEN (Piemonte Valle d’Aosta)

    (*Il numero delle startup finaliste non è definitivo. Al momento della stesura dell’articolo ci sono alcune finali regionali da disputare) LEGGI TUTTO

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    Treni ibridi, rinnovabili e materiali riciclati: la via al Net Zero del trasporto su ferro

    Spegni la sveglia, ti butti in doccia, prendi il trolley al volo e via, corri in stazione. Il treno è lì, pronto a partire, grazie all’energia del Sole. Utopia? Per il momento. Il progetto è ambizioso, ma Ferrovie dello Stato sta lavorando perché il suo impatto sull’ambiente si riduca costantemente, fino ad arrivare alla neutralità carbonica. “Operiamo in un settore altamente energivoro – spiega Lorenzo Radice, responsabile sostenibilità del Gruppo Fs – e il nostro impegno è quello di minimizzare gli impatti negativi, sia ambientali sia sociali, massimizzando al contempo i benefici caratteristici della mobilità collettiva e condivisa, in particolare su ferro. Abbiamo come orizzonte temporale il 2040 e una serie di obiettivi di medio e breve periodo, anche incentivanti, che ci aiutano ad accelerare e monitorare il raggiungimento dei risultati raggiunti”.

    Il treno Blues (Foto di Gianni Cipriani)  LEGGI TUTTO