16 Settembre 2023

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consigliato per te

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    Non solo carne: in Nuova Zelanda si sperimenta l’orticoltura cellulare

    Di carne coltivata in laboratorio ultimamente si è parlato anche troppo, almeno nel nostro paese. In Nuova Zelanda però il tema sembra meno divisivo, tanto che c’è già chi pensa ad andare oltre e rendere più sostenibile e resiliente ai cambiamenti climatici anche un altro comparto: quello dell’orticoltura. Gli scienziati dell’Institute for Plant&Food Research neozelandese sono infatti al lavoro per coltivare in provetta anche frutta e verdura, concentrandosi su quanto c’è di utile nei vegetali – la polpa – ed eliminando buccia, noccioli, e tutte le altre parti di scarto, prive di valore alimentare e destinate a trasformarsi in rifiuti alla fine del pasto.

    (foto: Institute for Plant&Food Research)  LEGGI TUTTO

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    Tre amiche e una cargo bike: la spesa sfusa (e non solo) a Centocelle

    Tre donne, un cargo bike e una grande passione per l’ambiente e il proprio quartiere, Centocelle. Una città nella città, a Roma, con 60 mila abitanti dove Pier Paolo Pasolini ha girato il film Accattone e le strade si chiamano come i fiori: via dei Glicini, via delle Azalee, via degli Eucalipti. Rione outsider con i muri abbelliti dalla street art, Centocelle ha un’anima popolare, e grazie alla nuova linea della metro, inaugurata nel 2014, molti giovani hanno cominciato ad aprire negozi di tendenza e locali. 

    MANDA LA TUA STORIA 

    “Ma non vogliamo trasformarci come certi quartieri che si sono stravolti per rincorrere mode e cercare di assomigliare al ‘centro’. Centocelle rimane un punto di incontro di anime e culture, di solidarietà e di lotta per i diritti e per la tutela dell’ambiente. Un’identità che non vogliamo perdere. Per questo noi tre che siamo sempre vissute qui, abbiamo deciso di aprire proprio qui il nostro eco shop”. Claudia Clemente, Francesca Mancinelli e Valentina Gangi, quarantenni romane, a Centocelle sono conosciutissime: hanno creato una piccola realtà che si chiama Soap on the road. La gente del quartiere si è abituata a vederle girare con la loro cargo bike elettrica che trasporta detersivi, shampoo e bagnoschiuma alla spina: porti il tuo contenitore al cargo bike e lo ricarichi. Tutto qui. LEGGI TUTTO

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    L’ecogiardino urbano cresce nel condominio: la guida

    Come progettare e realizzare un giardino ecologico? Spesso questo concetto rimane un po’ vago. Qui, però, possiamo mostrare per la prima volta un esempio concreto di ecogiardino urbano. Il paesaggista milanese Vittorio Peretto, fondatore e team leader dello studio milanese di progettazione del verde e ingegneria ambientale Hortensia Garden Design ha dato forma al primo giardino condominiale ecologico italiano per il complesso Green Living di via Gallarate, nella periferia Nord Ovest del capoluogo.”È un progetto concepito con tre priorità ambientali: resistenza, resilienza e basso consumo idrico”, spiega l’autore, che per realizzare questo spazio ha usato le piante spontanee nate sul posto in natura e varietà reperite nei migliori vivai specializzati, riciclando quanto più possibile i materiali trovati in loco. Il terreno del cantiere, infatti, era rimasto in stato di abbandono per otto anni ed era stato colonizzato da cespugli e giovani alberi. Ovviamente, il piccolo parco di circa 3.500 mq, è anche bello e fruibile. “Il condominio è stato fiorito per tutta l’estate – più di tutti gli altri nostri giardini – nonostante l’agosto rovente appena trascorso. Inoltre, constatazione ancora più interessante, non è morto nulla. Eppure, circa il 90% dello spazio interessato dal progetto non è dotato di impianto di irrigazione”, aggiunge Peretto. Sulla base di questa esperienza l’architetto sta finendo di scrivere il suo vademecum Manifesto di un Ecogiardino, che sarà pubblicato in dicembre. Di seguito, l’esperto ci anticipa le sue sette regole per progettare e realizzare un vero ecogiardino.

    Valorizziamo la vegetazione spontanea

    L’ecogiardino è un’associazione di esseri viventi. Per avvicinarsi a un ecogiardino, studiamo la comunità di piante, insetti  e animali che troviamo sul posto, prendiamo consapevolezza delle loro interrelazioni e proviamo a immaginare come si evolverà quell’ecosistema nel tempo. “Per prima cosa, dobbiamo valorizzare la vegetazione spontanea già presente, se esiste. Il luogo, con la sua storia e i suoi primi abitanti fornirà il primo spunto per il progetto. Studiamo bene cosa c’è e cerchiamo di capire cosa possiamo valorizzare e in quali aree, in base al tipo di sviluppo di ogni specie”, spiega Vittorio Peretto. LEGGI TUTTO

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    In Svizzera le aree di servizio con pannelli fotovoltaici che si adattano al clima

    In Svizzera un consorzio di quattro aziende ha annunciato l’installazione di tetti solari per le pensiline di parcheggio in 45 aree autostradali di sosta nella Svizzera francese e nei cantoni Vallese e Berna. Gli impianti fotovoltaici che verranno installati hanno una particolarità: sono pieghevoli e si estendono o ritraggono automaticamente, a seconda delle condizioni atmosferiche. […] LEGGI TUTTO