14 Settembre 2023

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    Pianeta Terra Festival, a Lucca 5-8 ottobre. “La rete della vita”

    Immaginare un futuro più sostenibile è possibile: è questa la convinzione di Pianeta Terra Festival che torna a Lucca, dopo il successo della prima edizione, da giovedì 5 a domenica 8 ottobre. La manifestazione è diretta da Stefano Mancuso, ideata, progettata e organizzata dagli Editori Laterza, e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.Durante i quattro giorni di festival, in oltre 80 appuntamenti, i molti ospiti italiani e internazionali esploreranno la straordinaria trama della vita nelle sue diverse declinazioni. Si parlerà di ecosistemi, di biodiversità, di energia, di agricoltura e alimentazione, di sviluppo urbano, di risorse, di finanza green, ma anche di storia, antropologia, filosofia, arte, letteratura, musica, fotografia, cinema.
    Assoli. Molti gli assoli in cui esperti italiani e internazionali approfondiranno le tematiche centrali del festival. In ordine sparso: Yadvinder Malhi, professore all’Università di Oxford, parlerà di come il nostro pianeta è un organismo vivente; George Monbiot, giornalista del Guardian e attivista, di un vero e proprio progetto di rigenesi del suolo; Dan Saladino ci condurrà in un viaggio intorno al mondo attraverso gli alimenti; Giorgio Vallortigara ci porterà alla scoperta della coscienza animale; Massimo Recalcati proporrà una riflessione sul vincolo che unisce la libertà e la solidarietà; Alessandro Berbero ricostruirà il profilo di San Francesco; il fisico Guido Tonelli ci introdurrà al concetto sfuggevole di materia. E ancora ci saranno: Simone Pollo, Piero Papik Genovesi, David Monacchi, Massimo Livi Bacci, Umberto Galimberti, Giorgio Vacchiano, Lorenzo Colantoni.Innesti. Dell’alleanza virtuosa tra arte e scienza discute con Stefano Mancuso l’artista Thijs Biersteker; di letteratura parlerà invece Giulio Ferroni con Edoardo Camurri. Su umanità e religione Vincenzo Paglia e Luigi Zoja. Infine Leonardo Caffo, Giorgio De Girolamo e Giacomo Moro Mauretto sui limiti e i traguardi della disobbedienza climatica.Alla radice. Molti i dialoghi e le interviste per approfondire tematiche più specifiche e tuttavia assolutamente centrali. Peter Wadhams ci porterà nell’Artico per spiegarci i molteplici effetti a catena che si stanno producendo a causa della riduzione dei ghiacci; Carlo Cacciamani parlerà di eventi climatici estremi; Elisabetta Erba ci porterà nel clima del passato. E ancora approfondiranno altre tematiche: Edoardo Borgomeo e Stefano Mariani, Paola Bonfante, Francesco Remotti, Alessandro Cinque, Irene Borgna e Fabio Falchi, Stefano Vella, Manuela Monti e Carlo Alberto Redi, e la cheffe stellata Chiara Pavan.Focus. Molti gli apporti del mondo produttivo che racconta progetti in corso o realizzati per la sostenibilità ambientale. Tra i tanti appuntamenti: Emanuela Evangelista e Riccardo Balducci ci parleranno di un progetto di bioeconomia e restauro ambientale “Together we plant the future” che coinvolge 1400 famiglie della foresta amazzonica; Fabio Iraldo e Fabia Romagnoli parleranno di consumo consapevole; e si parlerà di città con Rainer Winter e Luca Lanini, e di turismo virtuoso con Robert Kropfitsch e Rico Maggi.Anche quest’anno ci saranno le Lectures a cura di IMT, la Scuola Superiore Sant’Anna e l’Università di Pisa, e due workshop: una a cura dell’Università di Pisa per imparare a progettare una comunità energetica e l’altro a cura di A11 Venture dedicato alle startup. Molte le attività che coinvolgono bambini e ragazzi: gli studenti di ogni ordine e grado saranno chiamati a immaginare, discutere e raccontare nuove soluzioni e buone pratiche per rispondere alle sfide del cambiamento climatico.Cinema e spettacoli. Anche quest’anno Pianeta Terra Festival, in collaborazione con Lucca Film Festival e Green Cross Italia, assegna il Green Tree Award, premio rivolto al film europeo più attento e sensibile alle tematiche ambientali. Il festival sarà inoltre animato da concerti, spettacoli e dialoghi in musica.Gli incontri di Pianeta Terra Festival sono a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti. Il programma completo e tutte le informazioni pratiche sono disponibili e sul sito pianetaterrafestival.it e sui canali social Facebook, Instagram, Twitter e Youtube. LEGGI TUTTO

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    Salone dell’auto di Monaco, il futuro della mobilità è green

    La transizione verso la mobilità sostenibile è ormai una strada tracciata, complice la spinta di governi e istituzioni verso la virata green del settore automobilistico e la maggiore sensibilità dei consumatori verso l’acquisto di modelli rispettosi dell’ambiente. Ma in che modo sta evolvendo il mercato delle vetture sostenibili? A darci un’idea è l’Iaa, il salone […] LEGGI TUTTO

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    L’importanza dei bombi e il declino della specie in Europa: oltre il 75% a rischio nei prossimi 40-60 anni

    Un nuovo studio pubblicato su Nature questa settimana ha evidenziato una situazione preoccupante delle specie di bombi europei. Secondo le proiezioni basate sul peggior scenario possibile, oltre il 75% delle specie di bombi europei potrebbe essere a rischio nei prossimi 40-60 anni. Questi dati sono stati ottenuti attraverso l’analisi delle popolazioni di bombi e mettono […] LEGGI TUTTO

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    Al via gli incentivi alle aziende agricole per rinnovabili e benessere animale

    Al via dal 12 settembre le domande per partecipare al nuovo bando Parco Agrisolare 2023. A disposizione un miliardo di euro per la concessione di contributi a fondo perduto per installare pannelli fotovoltaici sulla copertura di stalle, capannoni e altri fabbricati ad uso produttivo. Incentivanti anche gli interventi sulla copertura delle stalle finalizzati a migliorare […] LEGGI TUTTO

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    Incendi: in Canada le emissioni di CO2 nel 2023 sono le più alte di sempre

    “Nel corso della fine della primavera e dell’estate del 2023, diversi incendi boschivi devastanti hanno colpito la maggior parte delle province e dei territori del Canada“, la cui “estensione, costanza e intensità hanno portato le emissioni totali di carbonio stimate per il 2023 a quasi 410 megatonnellate, le più alte” mai registrate nel Paese. Lo […] LEGGI TUTTO

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    Prevedere le inondazioni in 27 secondi: un nuovo modello per le emergenze

    I ricercatori dell’Università di Melbourne hanno sviluppato un nuovo modello di simulazione in grado di prevedere le inondazioni durante un disastro in corso in modo più rapido e accurato di quanto sia possibile fare attualmente. Pubblicato su Nature Water, il nuovo modello presenta notevoli vantaggi potenziali per le risposte alle emergenze, riducendo i tempi di […] LEGGI TUTTO

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    Bruno Borelli e le lezioni ai sub per salvare coralli e gorgonie

    Avrebbe potuto limitarsi a seguire la sua attività turistica, accompagnando i clienti ad immergersi nel Parco di Portofino e indicando loro il nome di qualche specie. Invece Bruno Borelli, anche quando segue con attenzione ogni movimento dei subacquei che scelgono il suo centro di diving, annota se ci sono lenze impigliate o reti abbandonate e una volta libero dal lavoro torna sul posto per eliminare i “fantasmi del mare” che soffocano coralli e gorgonie. 

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    Borelli vive per il suo mare. “Mi sono avvicinato alla subacqua a 16 anni (ora ne ha 51 ndr), ma ho dovuto aspettare i 18 per ottenere il brevetto, – racconta – perché i miei genitori non volevano facessi immersioni, le consideravano troppo pericolose. Sono nato a Genova Nervi, dove si respirava l’aria dei pionieri della subacqua: è lì che ha mosso i primi passi la scuola della didattica italiana e nel 1954 Duilio Marcante ha diretto il Centro Subacqueo Mediterraneo, di fatto la prima scuola del nostro Paese”.

    “Per dieci anni, dopo il primo corso, ho fatto immersioni lontano da casa, ma dopo un lungo viaggio nel Centroamerica ho capito che non avevo bisogno di andare all’estero per vedere fondali meravigliosi: avevo tutto vicino a me. Così sono diventato un esperto del Mediterraneo, ma soprattutto della mia zona, di cui sono innamorato”.

    La zona cui Borelli fa riferimento è l’Area Marina Protetta di Portofino, dove per il secondo anno consecutivo è tornato il progetto EcoeFISHent, di cui è partner il Wwf Italia. Si tratta di una serie di attività per promuovere la lotta agli attrezzi fantasma, i ghost gear, cioè reti, lenze e attrezzi da pesca abbandonati, o persi accidentalmente in mare, e favorire l’economia circolare legata al recupero degli scarti della filiera ittica.”In 30 anni di immersioni nell’Amp di Portofino ho potuto vedere sia i mutamenti causati dalla crisi climatica, sia gli effetti, dal punto di vista del ripristino dei fondali, dell’istituzione delle zone di protezione totale e parziale – spiega Borelli – Sicuramente da quando è nato il Parco la salute del mare è migliorata, anche soltanto facendo snorkeling si può notare che c’è più pesce. Ma sarebbe il momento di rivedere alcune regole. Il Parco è più che mai un’attrazione, ma mentre la zona A, a protezione totale e molto piccola, e la zona B, dove non si può ancorare, ne hanno beneficiato, la zona C si è impoverita, proprio perché ci vanno tutti. Si è visto soprattutto l’impatto della pesca sportiva con lenze abbandonate ovunque: in alcune zone dove c’erano i coralli c’è un deserto, sia per l’effetto del cambio climatico, sia proprio per i danni causati dalle lenze”.È per salvare coralli, gorgonie e spugne che Borelli ha fondato l’associazione Reef Alert Network e lavora costantemente con i pescatori locali. “Il problema non sono ormai le reti abbandonate – spiega – i pescatori ormai ci avvertono se ne perdono una, perché è anche nel loro interesse recuperarla, e cerchiamo di intervenire subito. A fare tanti danni sono le lenze, perché il pescatore sportivo se ne perde una non si preoccupa e ne butta giù un’altra. Spesso le lenze perse si accumulano sempre negli stessi punti, su speroni di roccia subacquea dove fanno da impiglio per altre. Le attività del parco da questo punto di vista dovrebbero essere riviste, soprattutto alcune delle tecniche di pesca più impattanti come il palamito, la traina di fondo e il  vertical jigging”. 

    Borelli e il suo staff spesso passano il tempo libero a tornare sui punti delle immersioni per ripulire i fondali. “I clienti spesso sono delusi nel vedere i fondali del Parco in quello stato – dice – talvolta i clienti più affezionati ci chiedono se possono fare qualcosa e allora li coinvolgiamo nelle nostre attività di volontariato. La nostra associazione si propone di fare informazione insegnando ai subacquei perché coralli e spugne sono ingegneri ecosistemici, specie senza le quali non ci può essere biodiversità. Ai nostri clienti proponiamo protocolli scientifici elaborati da istituti di ricerca internazionali per capire lo stato di salute dei coralli e altre specie, organizziamo workshop perché gli appassionati possano raccogliere dati ovunque nel Mediterraneo impegnandosi in attività di citizen science”. 

    La formazione dei sub è un punto centrale, ci tiene a rimarcare Borelli. “Purtroppo, nonostante negli ultimi anni la sensibilità dei clienti sia molto aumentata – osserva – sono pochi i corsi di immersione dove si insegna anche a limitare l’impatto delle attività subacquee. Anche se si fa un lavoro di recupero reti, o di osservazione a scopi scientifici, bisogna essere consapevoli che l’ambiente ne risente. Non tutti stanno sempre attenti a  tenersi a debita distanza dal fondale, non toccare e non avvicinarsi alle pareti o ai tetti, per evitare che le bolle tocchino gli organismi più fragili e, in generale, controllare la propria posizione in acqua”.

    E poi c’è l’overtourism, che danneggia anche i fondali. “Lo dico da gestore di un’attività del settore – rimarca Borelli – ma il Parco dovrebbe aggiornare il suo regolamento anche sulle attività subacquee, bisogna cercare di contenere i numeri e lo dico proprio perché faccio questo mestiere e alla quantità preferisco la qualità. Se continuiamo così, molto presto non ci sarà più nulla da vedere, perciò tutti i gestori di attività che gravitano sul Parco dovrebbero sedersi a un tavolo e cercare una soluzione. Se dimostriamo di essere attenti al territorio il turista sarà più responsabil, ma se noi per primi non tuteliamo il nostro ambiente il turista si sentirà autorizzato a non rispettarlo”. LEGGI TUTTO

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    Ue: nuovi limiti per l’inquinamento atmosferico. E carburanti sostenibili per gli aerei

    Una stretta ai limiti Ue per gli inquinanti atmosferici, che dovrebbero essere allineati alle raccomandazioni Oms nel 2035. È questo l’emendamento più significativo approvato dalla plenaria dell’Europarlamento sul regolamento per gli standard di qualità dell’aria. La commissione Ambiente aveva votato per avere valori limite di particolato, biossido di azoto e altri inquinanti, allineati all’Oms entro il 2030. Una posizione messa in discussione in plenaria da una buona fetta di deputati del Ppe, che si è spaccato, dai tedeschi di Renew e da una manciata di S&D, e apertamente osteggiata dalle opposizioni, Ecr e Id. Alla fine l’Europarlamento ha mantenuto al 2030 i limiti proposti dalla Commissione europea ma vuole arrivare al 2035 con quelli più stringenti raccomandati dall’Oms. 

    Persino i cieli saranno verdi. Entro il 2050 il 70% dei carburanti per aerei negli aeroporti dell’Unione europea dovranno essere sostenibili. Una tempistica ambiziosa quella delle nuove norme ReFuelEu, che sono state approvate ieri dal Parlamento europeo, in plenaria a Strasburgo, qualche ora dopo il discorso della Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sullo stato dell’Unione.
    When Europe is bold, it gets things done. And our work is far from over – so let’s stand together. Let’s deliver today and prepare for tomorrow. My #SOTEU address ? https://t.co/xylh1zY44d— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) September 13, 2023

    Il primo step, previsto a partire dal 2025, obbligherà gli aeroporti e i fornitori di carburante europei a garantire che almeno il 2% dei carburanti sia ecologico. Tale quota aumenterà ogni cinque anni: 6% nel 2030, 20% nel 2035, 34% nel 2040, 42% nel 2045, fino ad arrivare al 70% nel 2050. Una percentuale specifica del mix di carburanti (1,2% nel 2030, 2% nel 2032, 5% nel 2035 e progressivamente 35% nel 2050) dovrà essere costituita da carburanti sintetici, come l’e-kerosene.I “carburanti sostenibili per l’aviazione” includeranno i carburanti sintetici, alcuni biocarburanti prodotti da residui agricoli o forestali, alghe, rifiuti organici, olio da cucina usato o alcuni grassi animali. Sono compresi anche i carburanti per aerei riciclati prodotti dai gas di scarico e dai rifiuti di plastica.Vietati, invece, i carburanti a base di mangimi e colture alimentari oltre ai carburanti derivati da palma e soia.

    Motori ed emissioni

    Cosa sono gli e-fuel: costi e limiti della benzina sintetica

    di Vincenzo Borgomeo

    22 Febbraio 2023

    Tra i carburanti sostenibili più apprezzato c’è l’idrogeno: una tecnologia su cui i deputati e Commissione Eu sono pronti a scommettere, e non solo per il trasporto aereo. “Attualmente riusciamo ad attrarre più investimenti in idrogeno pulito di Stati Uniti e Cina messi insieme” ha dichiarato von der Leyen, durante il discorso sullo stato dell’Unione. “Abbiamo trasformato l’agenda per il clima in un’agenda economica. Un segnale chiaro della direzione da prendere per gli investimenti e l’innovazione”. 

    Altrettanto verde sarà il nuovo bollino per gli aerei. Per promuovere la decarbonizzazione nel settore dell’aviazione e per informare meglio il pubblico, le compagnie aeree potranno promuovere i loro voli con un’etichetta che indicherà l’impronta di carbonio per passeggero e l’efficienza di CO2 per chilometro. Il sistema “trasparente” permetterà ai passeggeri di confrontare le prestazioni ambientali dei voli operati da compagnie diverse sulla stessa rotta.Una volta approvate formalmente anche dal Consiglio, le nuove norme si applicheranno a partire dal 1° gennaio 2024 e alcune disposizioni a partire dal 1° gennaio 2025.Per il relatore del pacchetto, lo spagnolo José Ramón Bauzá Díaz (Gruppo Renew Europe), il voto è un successo ma “è ora che i governi attuino le nuove norme e sostengano l’industria per garantire una diffusione economicamente efficiente dei carburanti. In un mondo complesso e competitivo, sono pienamente convinto che ReFuelEu rappresenti una grande opportunità per posizionare l’Unione Europea come leader globale nella produzione e nell’uso dei carburanti sostenibili”. Gli fa eco von der Leyen, che ha chiesto a Mario Draghi di preparare un rapporto sul futuro della competitività europea. “L’Europa farà whatever it takes, qualsiasi cosa serva, per mantenere il suo vantaggio competitivo”. In cielo e terra. LEGGI TUTTO