2 Settembre 2023

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    Monaco vieta i soffiatori di foglie a benzina e diesel

    In vista dell’autunno che verrà, per i suoi servizi pubblici di manutenzione urbana la città di Monaco di Baviera ha detto basta ai soffiatori di foglie con motore a benzina e diesel: d’ora in avanti verranno utilizzati solo modelli ad alimentazione elettrica. E nel caso vengano ingaggiate ditte esterne, anche queste potranno usare esclusivamente questo tipo di apparecchi. I privati per ora potranno continuare ad agire liberamente, ma la città vuole dare il buon esempio per ridurre le emissioni acustiche e l’inquinamento atmosferico.

    Tutorial

    Sfatiamo 10 luoghi comuni del giardinaggio

    di Gaetano Zoccali

    08 Aprile 2023

    Il livello di attenzione sui soffiatori di foglie nella capitale bavarese è altissimo, diversi esponenti politici locali vorrebbero che anche i privati utilizzassero solo dispositivi silenziosi o, ancora meglio, solo i rastrelli che non disturbano animali e insetti nascosti tra le foglie. Diventati molto popolari tra i giardinieri alla fine degli anni Novanta, i soffiatori di foglie, sono  effettivamente una minaccia per la fauna selvatica. L’aria emessa, che può raggiungere la velocità di 250 chilometri all’ora, la forza di un uragano, infatti non solo allontana violentemente rami e foglie, ma anche ragni, insetti e persino piccoli mammiferi come giovani ricci o topi, che vengono  letteralmente sparati in aria provocandone la morte. Dannoso per l’ambiente quanto il soffiatore di foglie è l’aspirafoglie, che come lascia intuire il nome attira le foglie e poi le sminuzza all’interno, e con esse gli insetti e i piccoli animali che le avevano utilizzate come rifugio.”Con questo sistema, ogni anno molte specie di insetti, anche rare, finiscono triturate”, spiega Jenifer Calvi,  la portavoce della  Deutsche Wildtier Stiftung (Fondazione tedesca per la fauna selvatica). Sia gli aspirafoglie che i soffiatori di foglie sono ingiustificabili dal punto di vista della protezione dell’ambiente e della conservazione delle specie, sottolinea la Calvi, che ricorda anche che questi apparecchi, così come i soffiatori di foglie, fanno anche un rumore enorme, misurabile  tra  i 90 e 120 decibel, più o meno quello di un martello pneumatico. E il rumore non solo è insopportabile per le orecchie umane, ma è devastante per la fauna selvatica. E c’è un motivo in più perché a Monaco hanno deciso di non utilizzare più soffiatori di foglie con motore a combustione: quello degli inquinanti atmosferici prodotti da questo tipo di macchinari, che vengono immessi nell’ambiente senza essere filtrati.

    Il tutorial

    Non spazziamo via le foglie: riusiamole per un giardinaggio a rifiuti-zero

    di Gaetano Zoccali

    19 Novembre 2022

    A questo puto è lecita una domanda: è proprio necessario eliminare tutte le foglie cadute dagli alberi a fine stagione? Gli esperti tedeschi rispondono dicendo che anche se il giardino può apparire disordinato, la scelta di utilizzarle per proteggere il terreno dal freddo invernale è ragionevole. Sotto una copertura di foglie il terreno rimane ben protetto per tutto l’inverno, e i suoi organismi, soprattutto i lombrichi, sono felici. In primavera, la maggior parte delle foglie è marcita e il terreno è pronto per una nuova semina, ove sia necessario.  Le foglie secche possono anche essere spinte col rastrello sotto gli alberi e gli arbusti, dove mantengono calde  le radici mentre assicurano sostanze nutritive, oltre che fornire un habitat  sicuro e cibo per gli animali selvatici che le hanno scelte per  il letargo invernale . LEGGI TUTTO

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    Michela Centeleghe e la passione per le sue api, insegnanti di vita

    Le api non possono che conquistare un posto nella tua anima se hai la volontà di imparare tutto ciò che sanno insegnare: con la sua azienda agricola “La Casa di Maia”, attiva dal 2012, Michela Centeleghe, 51 anni, crede profondamente nel valore delle sue arnie, e attraverso l’apicoltura, l’offerta agrituristica e la fattoria didattica, difende ogni giorno la biodiversità e la sostenibilità ambientale. 

    MANDA LA TUA STORIA”L’apicoltura – spiega Michela Centeleghe, titolare dell’azienda agricola La Casa di Maia – accompagna la mia vita fin dall’infanzia. Mio padre, Roberto, è stato un appassionato apicoltore hobbista dal 1975 e socio fondatore dell’associazione Apidolomiti”.A gennaio del 2009, con la repentina perdita del padre, Michela inizia ad occuparsi in prima persona delle arnie. “Da lì – aggiunge Michela – non ho più interrotto la loro cura. Non ero del tutto impreparata al mondo dell’apicoltura. La mia tesi, presentata nel 1997 al termine dei miei studi di laurea in Scienze e Tecnologie alimentari, titolava: “tecniche accoppiate nella valutazione di qualità degli alimenti, un metodo innovativo HS-GC-MS applicato allo studio dell’aroma dei mieli monofloreali”. Ricordo quel momento con tanta soddisfazione”.L’attività di Michela è incentrata sulla tutela dell’ambiente. “Nel 2021 – racconta Michela – ho deciso di aderire alla DOP Miele delle Dolomiti Bellunesi: certifica che la mia produzione è rispettosa dell’ambiente e della tradizione. Nel febbraio 2023 ho chiesto inoltre di aderire alla Carta Qualità del Parco delle Dolomiti Bellunesi. In questo momento le mie arnie sono a 2000 metri e sto producendo il miele di rododendro, dal fiore di alta montagna. Oltre al rododendro, creo il miele millefiori, l’acacia, il tiglio, il castagno e, a fasi alterne, il tarassaco. Ho circa 100 arnie in totale. Vendo direttamente in alcuni punti vendita del territorio e spedisco i miei prodotti ai miei clienti”.La produzione di miele non è priva di difficoltà e le quantità raccolte variano in base alle condizioni atmosferiche.

    “Considero l’apicoltura un’attività eroica con un rischio d’impresa esagerato ma la passione spinge a non mollare. Lo scorso anno ho portato 27 arnie in alta montagna e hanno prodotto 25 kg di miele. Quest’estate, con una sola casetta, ho ottenuto lo stesso quantitativo creato lo scorso anno da trenta famiglie. Le variabili ambientali incidono molto sulla produttività dell’ape. A maggio di quest’anno, ad esempio, il miele d’acacia non è arrivato a causa delle grandi piogge. Fortunatamente nelle nostre aree c’è stata una buona produzione estiva”.

    Dal 2021 l’azienda ha aperto la fattoria didattica. “Voglio presentare – illustra Michela- alle scolaresche e alle famiglie quello che faccio. Sono dei percorsi per avvicinare i bambini e i ragazzi alle api facendo crollare i muri di paura verso questi insetti. Spiego loro la fisiologia, la loro vita e come operano. I bambini le toccano, hanno un contatto fisico e reale. La reazione è di puro entusiasmo. Alcuni non avevano mai assaggiato il miele solo per timore verso le api e adesso vengono qui con le famiglie ad acquistarlo”.L’azienda è dotata di due alloggi agrituristici: due camere con angolo cottura ed ampio bagno, ciascuna con loggia e disponibilità di parcheggio. “Sono costruiti interamente – precisa Michela – con materiali naturali: legno, pietra, vetro e ferro. La struttura è stata realizzata per essere quanto più rispettosa dell’ambiente. Il sistema di riscaldamento è a caldaia a biomassa di alta prestazione e tutta la struttura è coibentata con lana di roccia e i serramenti in legno di larice sono dotati di triplo vetro per consentire un’ottimale resa termica d’inverno e sono dotati di schermature solari per il raffrescamento naturale estivo. Per la parte elettrica faremo un impianto fotovoltaico per aumentare l’efficienza energetica. Anche la colazione è fatta di prodotti locali a km zero, coerenti con ciò che ci offre il territorio”. L’edificio è dotato di un sistema di recupero dell’acqua piovana che viene utilizzata per gli scarichi dei servizi e per l’irrigazione.Per Michela le api sono una fonte di apprendimento quotidiano. “Mi hanno insegnato – conclude Michela- che ogni stagione della vita ti porta a qualcosa. L’istinto dell’ape è dare il massimo delle proprie energie per sopravvivere anche a due anni in totale carestia. Un altro insegnamento è: pensare al futuro e non solo all’oggi. Vivo questa attività con grande entusiasmo e non ho l’obiettivo di fermarmi, andrò avanti fino alla fine”. LEGGI TUTTO