20 Maggio 2023

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    Vienna capitale delle api: hotel e musei ospitano le arnie sui tetti

    Da anni Vienna svetta nelle classifiche che premiano le città più vivibili al mondo, e il riconoscimento è merito anche delle aree verdi che continua a incrementare. Ci sono sempre più parchi, giardini e aiuole attentamente pensati, e se questo delizia i cittadini, delizia anche le api che nella capitale austriaca trovano un habitat ideale per vivere. Definire Vienna “capitale europea delle api” non è un azzardo, non è un claim da ufficio del turismo. Perché Vienna è veramente una città per le api, per gli amanti di questi insetti, e per chi si impegna per la loro difesa nell’ecosistema.

    D’altronde l’amore della capitale austriaca per le api ha una lunga storia, a interessarsene fu nientemeno che l’imperatrice Maria Teresa che nel 1769 fondò a Vienna la prima scuola di apicoltura al mondo. Ancora oggi nei giardini dell’Augarten si può vedere la targa commemorativa in onore di Anton Janša, maestro apicoltore di corte e direttore di quella scuola. L’amore viennese per le api non fa distinzioni tra quelle mellifere e quelle selvatiche. Le prime sono protagoniste di circa 6000 colonie, amorevolmente curate da oltre 700 apicoltori urbani riuniti in varie associazioni, come Thomas Zelenka che ha le sue arnie sul tetto del Kunsthistorisches Museum (Museo di Storia dell´Arte), uno dei musei più famosi del mondo. Le api di Zelenka abitano anche sul tetto dell’Università di Vienna e della Kunst Haus Wien, il museo più sostenibile della città, con tetto verde e facciata da cui fuoriesce tanta vegetazione, che offrono agli operosi insetti condizioni ideali per bottinare. Ci sono arnie anche su altri tetti di prestigio, da quello del municipio, la Rathaus, a quelli dell’Opera di Stato, della Secessione e della Münze Österreich, la zecca austriaca. A proposito, il miele prodotto dalle api dell’istituzione che batte la moneta austriaca è stato simpaticamente battezzato “Oro liquido” (Flüssiges Gold), ed è in vendita nello shop della zecca.

    Apicultrice a Vienna (Tinefoto)  LEGGI TUTTO

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    “I nostri 43 anni di battaglie, lo stop al nucleare il nostro successo più grande”

    Il 20 maggio Legambiente spegne 43 candeline. Quello del 1980 è considerato il giorno dell’anniversario della nascita dell’associazione ambientalista, eppure per chi c’era fin dall’inizio – come Ermete Realacci, oggi presidente onorario – il primo vero tassello che diede vita a ciò che il movimento è oggi è da considerarsi il congresso del 1983, esattamente quarant’anni fa.Fu allora che “Legambiente iniziò a delineare la sua identità”. Da allora, dal nucleare all’inquinamento, dalla plastica in mare ai pesticidi, ci sono state mille battaglie, alcune vittoriose e altre senza successo, ma adesso la questione ambientale – anche per via delle tragedie come l’alluvione appena avvenuta in Emilia Romagna – non può più essere ignorata. “Ma per farlo deve sempre essere accostata all’economia. Mostrare che curare l’ambiente significa vantaggio economico è la nostra missione più attuale” spiega Realacci, ex parlamentare, memoria storica di Legambiente e oggi presidente della Fondazione Symbola. LEGGI TUTTO

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    Il Festival del Verde di Torino per riscoprire la natura negli spazi urbani

    Una città si può raccontare in modi diversi. Torino ha deciso di farlo per la prima volta a partire dal suo patrimonio naturalistico e da chi se prende cura. Con una superficie del 37% ricoperta da piante, di cui oltre il 15% visibili ad altezza d’uomo, è una delle aree urbane più verdi d’Italia. Dal giardino pensile sulla pista dell’ex stabilimento del Lingotto fino agli orti che crescono a lato di un bunker nel popolare quartiere di Barriera di Milano per una settimana, dal 22 al 28 maggio, nel capoluogo piemontese un cartellone con più di 50 iniziative, perlopiù gratuite, consentirà di immergersi in prima persona nelle oasi nascoste o poco conosciute della città. Ma nel primo Festival del Verde di Torino e provincia non ci saranno solo le aree pubbliche: i proprietari di alcune ville e palazzi del centro storico, in collaborazione con l’associazione Web Garden, apriranno per la prima volta al pubblico i loro giardini privati.La manifestazione ha un carattere diffuso e si estende anche alla prima cintura includendo, in questa galleria del verde segreto, alcuni parchi storici come quello del castello di Moncalieri che riapre per un paio d’ore dopo secoli, la vigna urbana di Villa della Regina e gli oltre venti ettari di quella che era la residenza di Cavour nel comune di Santena. LEGGI TUTTO