11 Maggio 2023

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    Guardiani della Galassia 3 premiato dalla Peta: “Film capolavoro sui diritti degli animali”

    A volte la fantasia e l’animazione sono più potenti di mille slogan. Talmente tanto che le vicissitudini di un procione geneticamente modificato, mammifero antropomorfo che difende la galassia, fanno molto più presa sul grande pubblico – in  tema di diritti e difesa degli animali – rispetto a mille appelli o proclami. Per questo la Peta, associazione internazionale che si batte per un trattamento etico delle creature che con noi vivono su questo pianeta, ha deciso di conferire un premio speciale “Not a Number Award” a James Gunn, regista di Guardiani della Galassia Vol. 3, pellicola appena uscita targata Marvel che, attraverso una storia di fantasia, rappresenta come nessun altro “la crudeltà dei test sugli animali” ricorda la Peta.
    Senza imporre spoiler, nella terza puntata della saga uno dei protagonisti – il procione Rocket che viene doppiato da Bradley Cooper – subisce torture e modifiche mediche da parte dei cattivi. Per come viene descritto questo passaggio, “attraverso Rocket, James Gunn ha dato un volto, un nome e una personalità ai milioni di animali vulnerabili che subiscono torture nei laboratori” ha detto Lisa Lange, vicepresidente senior di Peta, aggiungendo che l’organizzazione internazionale celebra la pellicola “come il miglior film sui diritti degli animali dell’anno per aiutare il pubblico a vedere gli animali come individui e suggerendo che solo perché possiamo sperimentare su di loro non significa che dovremmo”.Di recente diversi film hanno scelto di porre le tematiche ambientali al centro – come ad esempio Don’t Look Up sulla crisi climatica – ma secondo Peta quello appena uscito è davvero un “film capolavoro per i diritti degli animali”, tanto che sempre più persone sui social network stanno inviando all’associazione animalista messaggi di sostegno dopo aver visto Guardiani della Galassia 3, un prodotto per il cinema internazionale e molto amato dal grande pubblico di appassionati Marvel.Insomma, per gli attivisti si tratta davvero di “un film sulla gioia e la compassione e sull’imparare a vedere oltre i confini del proprio mondo e avere empatia per tutte le creature viventi” scrivono sul blog della People For the Ethical Treatment of Animals ricordando come quella che appare sugli schermi anche se è una storia di fantasia rispecchia perfettamente “esperimenti crudeli, violenti e a sangue freddo, reali e che stanno accadendo proprio ora”.Infine, a coronare l’impegno animalista del film, anche l’approvazione dell’American Humane Association, che con tanto di bollino certifica come  “nessun animale è stato ferito” durante la realizzazione dell’opera. LEGGI TUTTO

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    Dall’Ue il primo via libera alle norme contro greenwashing e finte etichette

    La direttiva europea “Green Claims” fa un ulteriore passo avanti nella lotta contro le pratiche commerciali sleali, chiamate greenwashing che ingannano i consumatori con dichiarazioni ambientali false. Nell’Unione europea, le etichette di otto prodotti su dieci riportano “frasi ecologiche”, che ci fanno credere che quel prodotto faccia bene alle persone, alla natura e al clima. Ma non è sempre così.La proposta dell’eurodeputata croata Biljana Borzan (S&D) mira a rafforzare i diritti dei consumatori modificando la direttiva sulle pratiche commerciali sleali (2005/29/CE) e la direttiva sui diritti dei consumatori (2011/83/UE).

    Oggi, l’Europarlamento ha votato gli emendamenti. Ecco di cosa si tratta.

    Informazioni ” trasparenti, certificate e credibili” prima dell’acquisto

    Tali informazioni hanno l’obiettivo di tutelare i consumatori dalle pratiche commerciali sleali, quali:

    greenwashing (dichiarazioni ambientali ingannevoli);
    l’uso di marchi di sostenibilità e strumenti di informazione inattendibili e non trasparenti;
    pratiche di obsolescenza precoce (guasti prematuri dei beni).

    Così, nell’elenco delle caratteristiche principali del prodotto dovrà essere aggiunto, oltre all’impatto ambientale o sociale e alla durabilità, la riparabilità, la possibilità di miglioramento, la riutilizzabilità, la riciclabilità, la natura monouso e il diritto di restituzione al produttore.

    Stop al greenwashing

    Al bando tutte “le dichiarazioni ambientali generiche” senza fornire prove dell’eccellenza delle prestazioni. Si tratta di tutte quelle frasi che leggiamo sulle etichette dei prodotti – “sostenibile”, “rispettoso dell’ambiente”, “ecocompatibile”, “amico della natura”, “naturale”, “a deforestazione zero”, “neutrale dal punto di vista climatico”, “biodegradabile”, “privo di plastica”, “a base biologica” o asserzioni analoghe.

    Gli emendamenti introdotti vietano, quindi, le dichiarazioni che non corrispondono a impegni e obiettivi del produttore chiari, oggettivi, quantificati, fondati su dati scientifici e verificabili.Gli Stati dovranno prevedere un piano attuativo dettagliato che elenchi obiettivi coerenti con il conseguimento dell’impegno a lungo termine del produttore, sostenuti da un bilancio sufficiente e basati unicamente su tecnologie ampiamente disponibili. Il piano e i suoi progressi dovrebbero essere accessibili al pubblico online e regolarmente aggiornati. 

    Altri abusi

    Vietate future dichiarazioni basate esclusivamente su sistemi di compensazione delle emissioni di carbonio, in quanto tali regimi non sono regolamentati e non possono essere verificati dai consumatori. Anche le dichiarazioni in cui si afferma che un bene ha un impatto neutro o positivo sull’ambiente in termini di emissioni di gas a effetto serra, poiché ciò è impossibile da conseguire da un punto di vista scientifico.

    Certificazione marchi sostenibili

    “Per le etichette di sostenibilità, non siamo riusciti a concordare l’introduzione di un sistema di pre-approvazione dei marchi di sostenibilità, ma siamo riusciti a rafforzare gli schemi di certificazione esistenti e futuri. Pertanto, tutte le società che rilasciano tali etichette e certificati dovranno essere controllate e certificate dalle autorità degli Stati membri” spiega l’eurodeputata Biljana Borzan. Ciò include un sistema di reclami disponibile per i consumatori e altre parti interessate esterne che si concentra sulla non conformità e garantisce il ritiro dell’etichetta di sostenibilità in tali casi.

    Obsolescenza prematura nella lista nera delle pratiche commerciali scorrette

    “Rispetto alla proposta presentata dalla Commissione, abbiamo introdotto un divieto assoluto di pratiche di obsolescenza prematura e non solo un divieto di disinformazione dei consumatori al riguardo” dichiara Borzan.

    Economia Circolare

    Quei rifiuti elettronici insostenibili e come riciclarli: il docufilm “Materia Viva”

    di Fiammetta Cupellaro

    11 Maggio 2023

    Sarà dunque vietato: introdurre nel bene una caratteristica che ne limita la durabilità, la commercializzazione di un prodotto non idoneo alla riparazione in conformità degli obblighi di legge o l’omessa informazione del consumatore circa la non riparabilità. Oltre alla commercializzazione di beni che sono progettati in un modo che ne limita la funzionalità quando si utilizzano materiali di consumo, pezzi di ricambio o accessori non originali. Al bando anche la vendita di beni che richiedono la sostituzione di materiali di consumo prima di quanto sarebbe altrimenti necessario per motivi tecnici. Un esempio comune? Una stampante che impone ai consumatori di sostituire le cartucce di inchiostro prima che siano effettivamente esaurite.

    Le informazioni sulla durabilità e sulla riparabilità di un prodotto per tutti i tipi di beni dovranno essere fornite in modo che siano facilmente accessibili e comprensibili ai consumatori, nella lingua o nelle lingue ufficiali dell’UE dello Stato membro nel cui territorio il bene è commercializzato e messo in servizio.

    Garanzia legale

    “Ci siamo assicurati l’introduzione di un’etichetta obbligatoria, che coprirà la garanzia legale di conformità e la sua estensione volontaria sotto forma di garanzia commerciale di durabilità, al fine di consentire ai consumatori di confrontare facilmente i prodotti e scegliere quelli che sono più durevoli” aggiunge Borzan. Quindi, ad esempio, quando un prodotto ha 2 anni di garanzia legale di conformità e 1 anno di garanzia commerciale di durata, l’etichetta riporterà 2+1. Ovviamente, il produttore dovrà applicare condizioni di garanzia e riparazione per lo stesso modello di prodotto uguali in tutti gli stati in cui tale prodotto sarà commercializzato.

    Ora inizieranno i negoziati con il Consiglio e gli Stati membri. La procedura legislativa sarà probabilmente accelerata e conclusa prima delle elezioni del Parlamento europeo del maggio 2024. LEGGI TUTTO

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    Nella fattoria solare le pecore pascolano all’ombra del fotovoltaico

    I lavoratori di una fattoria a energia solare in Kosovo hanno trovato un modo più ecologico ed efficiente per falciare l’erba attorno ai loro pannelli solari: un gregge di pecore. Più di 100 pecore, e alcune capre, pascolano due volte alla settimana presso il parco solare di Rogane, vicino alla cittadina di Kamenica, nel Kosovo orientale, dove sono installati più di 12.000 pannelli fotovoltaici. 

    “I lavoratori si sono resi conto che falciare i campi era molto difficile, così mi hanno chiesto di portare le mie pecore”, dice Rexhep Rrudhani, un pastore di 72 anni, mentre ordina ai suoi cani da pastore di guidare il gregge al pascolo sotto i pannelli. “Le pecore qui mangiano ogni tipo di erba, buona e cattiva, e puliscono tutto. Ne traiamo tutti vantaggio.” LEGGI TUTTO

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    Il business delle proposte di matrimonio davanti al Titanic

    Le isole di plastica, i danni della pesca intensiva, lo sbiancamento dei coralli, l’acidificazione delle acque, lo sfruttamento dei minerali e la ricerca ossessiva delle materie prime nei fondali. Non basta tutto questo per sfruttare l’oceano. Adesso arrivano anche le proposte di matrimonio davanti ai resti del Titanic a bosrdo di un sommergibile. La tutela dell’oceano e dei suoi abitanti non è mai stata tanto attuale. Accendere i riflettori non solo sulle criticità più urgenti, ma anche su ciò che ognuno di noi, nel proprio quotidiano, può fare, diventa determinante. Per avviare un’inversione di rotta. Lo dicono gli scienziati, lo ribadisce chiunque l’oceano lo conosce e ci vive ogni giorno come il grande velista Giovanni Soldini e la surfista delle onde giganti, Maya Gabeira. Perché ormai lo sappiamo: salvaguardare l’habitat marino dipende sì dalle scelte di governi e istituzioni, ma anche dalle nostre. Eppure si continua a mettere a dura prova l’ecosistema dell’oceano, soprattutto se sfruttandolo c’è la possibilità di guadagnare soldi. Molti soldi. Come il business degli underwater wedding, trend diffuso in tutto il mondo, ma che non sembra accontentarsi dei fondali marini.

    Biodiversità

    “Gli oceani saccheggiati come miniere: a New York l’ultima occasione per proteggerli”

    di Fiammetta Cupellaro

    21 Febbraio 2023

    Ci sono coppie infatti che preferiscono promettersi amore eterno negli abissi dell’oceano, davanti al relitto del Titanic per la precisione. Una promessa di matrimonio a 3.800 metri di profondità e che per questo sono disposti a comperare costosi pacchetti “tutto compreso”: dal noleggio di un sommergibile fino ai fiori e la musica. Costo? Un milione di euro. L’agenzia che ha escogitato l’ennesimo business che sfrutta l’oceano è la canadese ApoteoSurprise, descritta come “specializzata nell’organizzazione di proposte di matrimonio strepitose” e che ora si lancia a ricercare i potenziali Jack e le Rose in tutto il mondo.

    Ambiente

    Dalla biodiversità ai porti green: buone pratiche per proteggere il Mediterraneo

    di Pasquale Raicaldo

    13 Marzo 2023

     La discesa

    “Nella località balneare di St. John’s, nella provincia canadese di Terranova e Labrador, incontrerai l’equipaggio della spedizione e salirai a bordo della nave che ti condurrà due giorni dopo al luogo dell’affondamento del Titanic”, si legge sul sito dell’agenzia. Dopo aver navigato per 400 miglia nautiche nell’Oceano Atlantico settentrionale, accompagnati da un capo spedizione e due scienziati, i futuri sposi saliranno a bordo di un sommergibile super tech progettato per l’esplorazione di grandi profondità. Da quel momento inizia l’immersione nell’oceano più profondo.

    Ambiente

    Dalla biodiversità ai porti green: buone pratiche per proteggere il Mediterraneo

    di Pasquale Raicaldo

    13 Marzo 2023

    “A poco a poco il mondo acquatico in cui affonderai si oscurerà e strane forme di vita incolori sfileranno davanti all’oblò panoramico del sottomarino”, si legge ancora sul sito. Il fondale si raggiunge dopo due ore di discesa, a 3.800 metri di profondità: a quel punto si cominceranno a vedere, tra le tante creature, i detriti e alcuni oggetti personali appartenuti ai passeggeri del Titanic che da un secolo dorme nell’oscurità. Non è finita qui: sempre all’interno del piccolo sommergibile lui e lei risaliranno lungo la monumentale parete di acciaio, per poi scivolare lungo gli oblò e per quasi due ore potranno esplorare gli angoli più nascosti del celebre transatlantico: ponte di passeggiata, cabine degli ufficiali, sala radio, plancia del capitano, Grande scalone (proprio quello). Quando all’improvviso partirà My Heart Will Go On di Céline Dion, appariranno la prua del Titanic con la sua famosa balaustra. Previsto perfino lo champagne per il brindisi con i membri della spedizione e un mazzo di rose per la futura sposa. Poi si risale. Per ore, passando davanti alle creature marine. 

    Sappiamo che gli animali hanno la capacità di discernere, valutando socialmente gli esseri umani. Chissà cosa penseranno di quella coppia che spende un milione di euro per organizzare la promessa di amore eterno in un luogo dove sono morte oltre mille persone. E la tutela dell’oceano? Come sottolinea Greenpeace: “I nostri oceani subiscono di tutto per colpa dell’avidità umana. Spesso sono proprio le zone d’Alto Mare, al di fuori della giurisdizione degli Stati costieri, a diventare prede degli interessi di pochi Stati ricchi e potenti o di aziende spregiudicate. Per difendere il fragile e meraviglioso ecosistema marino, serve creare una rete di Santuari d’Alto mare su scala planetaria”. E forse è arrivato davvero il momento di farlo. LEGGI TUTTO