16 Marzo 2023

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    Ricordo di Sergio Ramelli all'Itis Molinari di Milano, polemica per la presenza della sottosegretaria FdI Frassinetti

    E’ polemica alla vigilia dell’anniversario della morte dello studente Sergio Ramelli per l’annunciata presenza della sottosegretaria all’Istruzione e deputata di Fratelli d’Italia Paola Frassinetti all’interno dell’Itis Molinari, l’istituto di Crescenzago che frequentava il giovane militante sprangato a morte nel 1975. Una presenza ripetuta, quella di Frassinetti, anche negli anni passati.

    La notizia è stata comunicata agli studenti e alle famiglie da una circolare del preside della scuola Davide Bonetti: “Il giorno lunedì 13 marzo 2023 l’on.le Paola Frassinetti, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito, verrà al Molinari – con un delegato della Città Metropolitana di Milano e una rappresentanza parlamentare – per rendere omaggio alla memoria dello studente del Molinari Sergio Ramelli, barbaramente ucciso da studenti della Facoltà di Medicina (come successivamente appurato in sede processuale) nel periodo dei cosiddetti “anni di piombo”, segnati da una tragica spirale di violenza politica. Il 13 marzo 1975, infatti, Ramelli venne aggredito sotto casa e colpito con chiavi inglesi rimanendo in coma fino alla morte, avvenuta il 29 aprile dello stesso anno. All’ingresso della nostra biblioteca è collocata una targa in ricordo di questo avvenimento, che ci riporta a un periodo drammatico, in cui nelle aule del Molinari, come in tanti altri luoghi della città e del Paese intero, si consumava uno scontro politico di inaudita violenza, che portava a individuare in chi la pensava diversamente un nemico da eliminare”.

    Fausto e Iaio citati da La Russa in Senato, l’associazione di familiari e amici: “Fu un assassinio dell’estrema destra”

    di Luca De Vito

    17 Ottobre 2022

    Nello stesso comunicato il preside spiega: “Fare memoria di quell’avvenimento significa, oggi, a quasi 50 anni di distanza, rinnovare un fermo NO alla violenza in genere, e in particolare a quella di natura politica, rafforzando il valore del dialogo e del confronto rispettoso, nel solco dei princìpi fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione, un compito che la scuola, e segnatamente il Molinari, sente come proprio eimprescindibile nella formazione dei giovani”.

    “Negli anni passati ho proposto più volte di intitolare la scuola a Ramelli, ma dato il mio ruolo di sottosegretaria oggi non ho intenzione di portare avanti questa idea nell’immediato perché c’è tutta una procedura da seguire e non intendo forzare i tempi  – spiega Frassinetti – Al momento andrò solo lunedì mattina nella scuola a portare un fiore sotto alla targa che commemora Sergio Ramelli, vittima innocente di una stagione di sangue. Con me ci sarà anche un rappresentante della Città metropolitana. Poi andrò anche nella scuola che frequentava Fausto Tinelli, un’altra vitima di quella stagione feroce”. Il riferimento è a Fausto e Iaio, i due giovani frequentatori del centro sociale Leoncavallo uccisi il 18 marzo del 1978.

    Scritte offensive contro Sergio Ramelli sui muri di una scuola di Milano: “Inutili idioti, si vergognino”

    di Andrea Montanari

    18 Maggio 2022

    Ma basta la notizia dell’arrivo della deputata FdI ad accendere il dibattito fra i genitori, nelle chat della scuola girano messaggi di preoccupazione. E così anche fuori dalla scuola cominciano le polemiche. “Anziché occuparsi dei problemi della scuola si dedica alla militanza politica nell’estrema destra come ai tempi del Fronte della Gioventù, oggi Azione Studentesca, cioè quelli che picchiano i ragazzi davanti alle scuole – si legge in un comunicato di Memoria antifascista -. La circolare del dirigente scolastico in sintonia con l’onorevole ricorda solo il caduto fascista e dimentica i tanti compagni uccisi dai fascisti nella nostra città. I lavoratori delle scuole di Milano credono sia importante denunciare un fatto così grave visto che la commemorazione della morte di Ramelli è strumentalizzata dai partiti post-fascisti per la loro propaganda politica ed è ancora più grave che ciò possa avvenire in una scuola pubblica da parte di un membro del Governo. Con la due giorni di oggi e domani che vede riuniti i principali gruppo di estrema destra alla sede della Rete dei Patrioti in piazza Aspromonte, si sta preparando il terreno per il prossimo 29 aprile in modo da tornare a fare la parata nazifascista che pensavamo ormai archiviata. Forze politiche, sindacali, Anpi, Aned, associazioni, movimenti e tutt* le/gli antifascist*, devono concorrere per impedire il ripetersi il solito aprile nero nella nostra città”. LEGGI TUTTO

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    Climate change, con “E-Project” la lotta per l'ambiente inizia tra i banchi di scuola

    ROMA – Dalle piazze di protesta dei Fridays for future alle proposte per contrastare il climate change e il collasso ecologico del pianeta. È l’obiettivo ambizioso di “E-project ecological literacy”, il progetto triennale nato dalla collaborazione dall’Osservatorio permanente giovani-editori ed Enel che coinvolge i ragazzi delle scuole superiori per farne “i veri e consapevoli protagonisti […] LEGGI TUTTO

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    Viareggio, nella scuola dell'infanzia cancellate le attività per la festa del papà: “Così evitiamo discriminazioni”

    Da ricorrenza a discriminazione. A Viareggio la festa del papà diventa un caso e la scuola dell’infanzia annulla il laboratorio a tema, dividendo i genitori. E’ successo alla scuola dell’infanzia Florinda, dove la direttrice Barbara Caterini ha cancellato l’attività didattica prevista in vista dell 19 marzo, per evitare discriminazioni nei confronti dei bambini che un […] LEGGI TUTTO

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    Controlli dei Nas nelle mense scolastiche, una su 3 irregolare

    Alimenti mal conservati o scaduti, cucine in precarie condizioni igieniche, personale irregolare. I Carabinieri del Comando per la tutela della salute, d’intesa con il ministero della Salute, nell’ambito di una campagna di controlli a livello nazionale hanno svolto verifiche ispettive su 1.058 aziende di ristorazione collettiva operanti all’interno di mense scolastiche di ogni ordine e grado, dagli asili nido fino agli istituti superiori, sia pubbliche che private: tra le ditte controllate, 341 hanno evidenziato irregolarità, pari al 31%, con 482 violazioni penali e amministrative e conseguenti sanzioni pecuniarie per 240 mila euro.

    Nove aree cucina sono state sospese o sequestrate, 22 i gestori denunciati. Contestate a causa di violazioni nella gestione degli alimenti e nelle condizioni d’igiene nei locali di preparazione dei pasti, nella mancata rispondenza in qualità e quantità ai requisiti prestabiliti dai capitolati d’appalto, nella regolarità di impiego delle maestranze e relativo possesso di adeguata qualifica e preparazione professionale. Nel medesimo contesto è stata disposta la sospensione dell’attività o il sequestro di 9 aree cucina operanti all’interno delle mense scolastiche per rilevanti carenze igienico-sanitarie e strutturali, come la presenza diffusa di umidità e formazioni di muffe. In un episodio, il Nas di Potenza ha scoperto un servizio igienico adibito a estemporaneo deposito stoviglie ed utensili da cucina. Sono state altresì sequestrati oltre 700 chili di derrate alimentari (carni, formaggi, frutta e ortaggi, olio) riscontrati in assenza di tracciabilità, scaduti di validità e custoditi in ambienti inadeguati nonché destinati all’impiego nelle pietanze sebbene di qualità inferiore a quanto previsto.

    Situazioni particolari hanno riguardato il deferimento all’A.G. di 22 gestori dei servizi-mensa ritenuti responsabili dei reati di frode ed inadempienze in pubbliche forniture, alla detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione ed inosservanze alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Gli accertamenti dei NAS hanno rilevato l’impiego fraudolento di ingredienti di minore qualità rispetto a quella pattuita nei contratti di fornitura stipulati con i Comuni, come il Parmigiano Dop sostituito con altri formaggi, uova convenzionali anziché da agricoltura biologica e prodotti congelati al posto di quelli freschi. È stata accertata anche l’assenza di uno degli ingredienti, come presso un istituto in provincia di Caserta, dove agli alunni è stato somministrato il piatto “pasta e patate” senza la presenza delle patate.

    La maggioranza delle infrazioni, pari all’ 85%, ha riguardato aspetti sanzionatori amministrativi come le carenze strutturali e impiantistiche dei locali impiegati alla preparazione dei pasti, la mancata attuazione dell’autocontrollo, della tracciabilità e della presenza di allergeni, elementi fondamentali 2 per prevenire possibili episodi di intossicazione e reazioni allergiche, ancor più significativi nelle fasce sensibili delle utenze scolastiche.

    Brescia

    A seguito dell’ispezione svolta presso la mensa di una scuola paritaria di Bergamo, è stata riscontrata la presenza, tra le materie prime utilizzate per la preparazione dei pasti, di alimenti non più idonei alconsumo, come pasta fresca scaduta di validità e farine con termine minimo di conservazione oltrepassato da un anno.Nel corso di tre ulteriori controlli eseguiti presso le mense di altrettanti plessi scolastici della medesima provincia, sono state riscontrate, a vario titolo, condizioni igieniche carenti, l’utilizzo di cibi scaduti per la preparazione dei pasti e la presenza di generi alimentari arbitrariamente congelati senza seguire le procedure.

    Treviso

    Sequestrati 40 chili di prodotti alimentari congelati (carnei, ortofrutticoli e lattiero caseari), in parte scaduti di validità ed in parte privi di tracciabilità poiché conservati in confezioni anonime, rinvenuti nel corso del controllo effettuato presso la mensa di un istituto scolastico della provincia di Treviso. Nel medesimo contesto sono state accertate carenze igienico-sanitarie e strutturali dei locali, e sono state comminate, a carico del titolare della ditta gerente il servizio mensa della scuola, sanzioni pecuniarie per complessivi 3.500 euro.

    Cremona

    Nel corso del controllo svolto presso il centro di cottura di una scuola primaria della provincia di Pavia, sono state rilevate gravi carenze strutturali consistenti nella presenza infiltrazioni d’acqua, muffa, pannelli del soffitto divelti, nonché la mancata applicazione delle procedure di autocontrollo. Irrogate sanzioni amministrative per un totale di euro 3.000 e disposti interventi di ripristino dei locali.

    Sassari

    Deferita in stato di libertà la legale rappresentante di una cooperativa gerente la mensa di una scuola dell’infanzia / primaria della provincia di Sassari, per aver detenuto e somministrato agli alunni alimenti di qualità differente da quelli previsti dal relativo contratto d’appalto del servizio mensa, rappresentati da merluzzo e prodotti carnei precotti, congelati ed impanati in luogo di quelli freschi, e uova generiche in luogo di quelle biologiche previste dal capitolato di gara.

    Napoli

    Disposta la sospensione dell’attività di somministrazione e vendita di alimenti e bevande presso il punto ristoro operante all’interno di un liceo classico di Napoli dove sono state riscontrate pessime condizioni igieniche con riferimento alle attrezzature ed agli ambienti di stoccaggio e somministrazione dei preparati di gastronomia. Sottoposti a sequestro 50 kg di prodotti dolciari e generi alimentari destinati agli studenti e al corpo docente, privi di qualsivoglia indicazione utile alla rintracciabilità. L’attività ispettiva è stata estesa al laboratorio artigianale di produzione che riforniva i prodotti dolciari, ubicato a Napoli, riscontrato con gravissime carenze igienico sanitarie strutturali, per cui è stata disposta la sospensione dell’attività. Sono stati sottoposti a sequestro ulteriori 400 chili tra materie prime, semilavorati e prodotti finiti. Contestate violazioni amministrative per complessivi euro 7.500.

    Potenza

    A seguito dell’attività di controllo presso un istituto comprensivo della provincia di Matera, è stato scoperto un servizio igienico della palestra adibito estemporaneamente a deposito di stoviglie ed utensili da cucina da utilizzare nella locale mensa scolastica.

    Bari

    A seguito del controllo svolto presso il centro cottura fornitore di pasti per un plesso scolastico, è stata disposta l’immediata sospensione dell’attività in considerazione delle gravi carenze igienico sanitarie e strutturali rilevate.

    Catania

    Nel corso di ispezione igienico-sanitaria eseguita presso il laboratorio di produzione pasti della ditta aggiudicataria del servizio di refezione scolastica per le scuole primarie e dell’infanzia della provincia di Catania, si è proceduto al sequestro di 17 kg di preparato alimentare privo di indicazione di provenienza, utilizzato per la panatura degli alimenti. È stata rilevata altresì la presenza di prodotti carnei decongelati senza controllo della temperatura. Presso il refettorio di un altro istituto comprensivo scolastico di Catania, sono state sequestrate alcune confezioni termosaldate di pasti, a causa della presenza di corpi estranei (verosimilmente di natura pilifera umana), con contestuale prelevamento di alcuni campioni di cibo per determinazioni analitiche. Deferito in stato di libertà il titolare dell’impresa alimentare responsabile della fornitura dei pasti alla scuola. LEGGI TUTTO

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    “Viaggi troppo cari”. Per un alunno su due la gita scolastica è tabù

    Cara, carissima gita scolastica. L’aumento dei costi dei trasporti e dei preventivi delle agenzie di viaggio sta mettendo in crisi gli istituti proprio nell’anno in cui i viaggi di istruzione e le uscite didattiche sono ripartite a pieno ritmo dopo la pandemia. O almeno avrebbero dovuto. Studenti che premono, “prof, ci accompagna?”, perché sono alla […] LEGGI TUTTO

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    Scuola, 300 milioni in più nella busta paga di docenti e Ata: aumento di 124 euro lordi al mese

    ROMA – Il governo non aumenta i finanziamenti sulla scuola e il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, decide di dirottare 300 milioni di euro destinati al miglioramento dell’offerta formativa sulle buste paga degli 850.000 docenti italiani e dei 200.000 lavoratori della scuola. In particolare, questa cifra andrà a incrementare – come chiedono i sindacati – la […] LEGGI TUTTO

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    Troppo smog, poche bici, mezzi pubblici scarsi: le città italiane ancora lontane dagli obiettivi 2030

    Le città italiane sono ancora lontane dagli obiettivi di mobilità, riduzione delle emissioni e sicurezza fissati al 2030. La campagna itinerante di Legambiente in 18 capoluoghi italiani, Clean Cities, conferma lo stato dell’aria nelle nostre città: è irrespirabile. Tutte le città monitorate superano i futuri limiti di legge per la qualità dell’aria e sono in ritardo rispetto agli indici di sicurezza e all’implementazione di servizi e infrastrutture di mobilità sostenibile ma con notevoli differenze territoriali, spiega la ong.

    Il bilancio del 2023

    Le tappe della campagna: Avellino, Bari, Bergamo, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Perugia, Prato, Frosinone, Roma, Torino, Trieste (a queste si aggiunge la tappa spinoff di Taranto).

    Inquinamento

    Il 76% dei nostri centri urbani è fuorilegge rispetto ai limiti per le polveri sottili

    di Cristina Nadotti

    30 Gennaio 2023

    Nel dettaglio Catania, Perugia, Avellino e Roma hanno i tassi di motorizzazione più elevati, mentre solo Milano e Genova si avvicinano al limite Ue di 35 auto ogni 100 abitanti. Troppe città hanno registrato un numero elevato di feriti e morti in incidenti stradali, superiori alla media nazionale e sono lontane dagli obiettivi di dimezzamento delle vittime della strada al 2030 stabilito dal Piano nazionale sicurezza stradale.Inoltre, aggiunge l’associazione ambientalista, spesso presentano una scarsa offerta di trasporto pubblico e mancano di alternative adeguate come i mezzi in sharing. Tendenza ravvisabile, soprattutto ad Avellino, Palermo, Prato, Perugia, Pescara, Catania e Napoli.

    Ambiente

    La “città da 15 minuti” diventa un movimento globale

    dal nostro inviato Jaime D’Alessandro

    21 Ottobre 2022

    Per quanto riguarda l’estensione della rete stradale a velocità ridotta (30 km/h), in generale si è molto lontani dagli obiettivi indicativi che Legambiente propone al 2030, pari all’80% delle strade urbane. “Le città italiane devono compiere un importante cambiamento per diventare più vivibili e meno inquinate, ponendo al centro della loro strategia la mobilità pubblica, condivisa, elettrica, attiva e intermodale”, spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. “Mentre il governo sembra muoversi in direzione opposta, decisamente anacronistica rispetto agli obiettivi comunitari di riduzione delle emissioni – tra cui il phase-out delle auto alimentate da combustibili fossili – le città possono diventare veri motori di cambiamento”.In particolare, le 9 città pioniere – Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino – incluse nella Missione per la Neutralità Climatica devono definire un percorso chiaro per raggiungere l’obiettivo del net-zero entro 7 anni”.

    Il sondaggio: 1 cittadino su 4 pronto ad abbandonare l’auto

    Durante l’evento è stato anche presentato il sondaggio Ipsos-Legambiente “Tipi mobili nelle città italiane”, promosso in collaborazione con Unrae, sempre nell’ambito della Clean Cities Campaign. L’indagine ha analizzato le abitudini di mobilità su scala nazionale con un focus sulle grandi città di Roma, Napoli, Firenze, Milano e Torino. Dai risultati emerge, in sintesi, che i comportamenti degli italiani riguardo alla mobilità sono molto variegati e segmentati, e ognuno di essi richiede una risposta diversa.

    In particolare, una fetta consistente del campione nazionale, il 23%, è rappresentato dagli “aperti al pubblico”, ovvero da coloro che userebbero di più i mezzi pubblici e condivisi a fronte di un potenziamento dei servizi e una diminuzione dei costi. A Milano sono il 25%, a Napoli il 24%, a Torino il 23%, a Firenze 18%, a Roma il 16%. 
    Il 19% del campione nazionale è, invece, rappresentato dagli “obbligati ma insoddisfatti”, che preferiscono camminare o andare in bicicletta perché conviene. Sono disposti a rinunciare del tutto all’auto di proprietà, a fronte di una maggiore sicurezza stradale e un potenziamento dei servizi sharing.  Questo gruppo è cresciuto dopo il lockdown e vive soprattutto nelle grandi città, come Roma (27%) e Torino (25%), seguita da Napoli (22%) e Milano (22%) e Firenze (19%). 
    Tra coloro che si muovono tanto (oltre un’ora al giorno in viaggio) nelle periferie e nei piccoli centri prevalgono gli “Irriducibili individualisti – mai fermi ma incollati al volante” (14% del campione), che, a Milano si dimezzano in favore degli “attenti per scelta – multimobili e multimodali”, ovvero chi usa in modo prevalente bici, metropolitana e i servizi di sharing (il 13% dei milanesi).

    “I dati emersi dalla campagna e dal sondaggio sono chiari: i cittadini sono disposti a cambiare il loro modo di muoversi, ma il trasporto pubblico in Italia è molto al di sotto della media europea, con soltanto un quarto delle metropolitane, treni veloci, linee tranviarie e autobus elettrici rispetto agli altri paesi”, commenta Andrea Poggio, responsabile mobilità di Legambiente.

    Ambiente

    Città a 30 chilometri all’ora: non solo Milano, a Cesena si guida piano da 25 anni

    di Fiammetta Cupellaro

    10 Gennaio 2023

    Cosa manca in Italia per una mobilità dolce

    “Per rendere le città veramente sostenibili e inclusive, occorre adottare politiche che rendano i quartieri e le città più accessibili in bici e con mezzi elettrici condivisi (con zone a basse emissioni e a pedaggio per le auto private) adottando le nudge policies (o spinte gentili) attraverso incentivi economici, abbonamenti e miglioramenti dei servizi. Queste misure devono andare di pari passo, poiché l’esperienza di tutte le città del mondo dimostra che senza l’una, l’altra non può funzionare”. Per trasformare le città italiane in vere “clean cities”, secondo Legambiente bisogna dunque disegnare percorsi prioritari ciclo-pedonali, incrementare i mezzi pubblici, creare zone scolastiche, aumentare i servizi e le infrastrutture di mobilità elettrica e condivisa, progettare zone cittadine a “zero emissioni”, anche per la distribuzione delle merci.

    L’engagement dei più giovani

    Durante l’incontro è stato raccontato il progetto MOB della Fondazione Unipolis, in partnership con Legambiente. L’iniziativa ha come obiettivo l’engagement dei giovani tra i 16 e i 21 anni. Durante il tour sono state raggiunte ben 50 classi delle scuole secondarie di secondo grado e ingaggiate altrettante squadre, che si sfideranno assieme ad altri 100 team – in rappresentanza di classi, oratori, associazioni sportive e culturali – in un grande torneo nazionale con l’app MUV Game. Dal 20 marzo al 28 maggio si affronteranno e saranno premiate muovendosi a piedi, in bicicletta, in autobus, in car pooling o con mezzi elettrici e saranno poi impegnate nella definizione di interventi per rendere la mobilità della propria città più sostenibile ed efficiente.

    Inquinamento

    Nel mondo soltanto in 6 Paesi le polveri sottili sono nei limiti dell’Oms

    di Cristina Nadotti

    15 Marzo 2023

    Gli impatti della mobilità insostenibile

    La campagna è stata anche l’occasione per i volontari di Legambiente di accendere i riflettori sull’impatto che l’inquinamento atmosferico ha sugli ecosistemi e sulla biodiversità, oltre che sulla salute umana. Flash mob in diverse città italiane grazie al progetto LIFE MODErn (NEC), guidato dall’Arma dei Carabinieri del CUFAA e supportato, tra gli altri, da Legambiente, che ha l’obiettivo di migliorare il sistema di valutazione degli impatti dell’inquinamento atmosferico sugli ecosistemi forestali e di acqua dolce. Gli attivisti sono scesi in strada muniti di una maschera antigas collegata ad una piccola teca contenente una piantina con il messaggio “Respiriamo grazie a loro. Non soffochiamole”. LEGGI TUTTO