Ottobre 2022

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    Colesterolo: basso è meglio, parola di Chiambretti

    Sanihelp.it – Il  colesterolo Ldl (quello comunemente definito cattivo) è il più importante fattore di rischio cardiovascolare su cui possiamo intervenire: per un cuore in salute, quindi, è bene abbassare il prima possibile e il più a lungo possibile i livelli di colesterolo nel sangue. Basso è meglio è per questo il claim della campagna Novartis che punta a sensibilizzare in questa direzione per promuovere la prevenzione cardiovascolare.
    E Basso è meglio è anche il messaggio fatto proprio, non senza auto-ironia, dal conduttore Piero Chiambretti che ha scelto di aderire alla campagna, diventando protagonista di alcuni mini-sketch, pubblicati sui propri canali social, in cui giocando su equivoci e paradossi, strappa un sorriso al pubblico, ma soprattutto fa riflettere sul perché i livelli di colesterolo Ldl devono essere sempre tenuti bassi e sotto controllo.

    «Sono orgoglioso di contribuire a sensibilizzare e diffondere il messaggio di un’attenzione doverosa alla salute del cuore: Basso è meglio! È da una vita che ve lo dico!» ha dichiarato il comico i cui sketch sono disponibili anche sulla pagina Facebook Ascolta il tuo battito.
    Quali sono i valori corretti del colesterolo? Parlando di colesterolo totale, il valore è desiderabile quando non supera i 200 mg/dl, il valore del colesterolo Ldl è, invece, desiderabile quando non supera i 100 mg/dl, mentre quello del colesterolo Hdl lo è quando è uguale o superiore a 50 mg/dl. Sarà il medico a indicare, sulla base del profilo di rischio individuale, quando iniziare a monitorare i valori del colesterolo. Per chi non manifesta sintomi o non ha fattori di rischio predisponenti, l’età giusta per cominciare è intorno ai 40 anni, ripetendo le analisi almeno una volta all’anno. LEGGI TUTTO

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    Melanoma, maggiore sopravvivenza con nivolumab

    Sanihelp.it – Il melanoma cutaneo è un tumore che deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti, cellule dell’epidermide che hanno il compito di produrre melanina, un pigmento che protegge dagli effetti dannosi dei raggi del sole.
    Raro nei bambini, può colpire intorno ai 40-50 anni, con aumento del rischio per chi si espone molto alla luce ultravioletta, non solo del sole ma anche di lampade e lettini, in particolare se ha occhi, capelli e pelle chiari.
    La terapia negli ultimi anni ha compiuto dei grandi passi, in particolare con lo sviluppo dell’immunoterapia e della terapia a bersaglio molecolare.
    Lo studio di Fase 3 CheckMate -76K che valuta nivolumab, un anticorpo monoclonale, in monoterapia adiuvante nei pazienti con melanoma completamente resecato ha dimostrato un beneficio statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza libera da recidiva.
    L’azienda Bristol Myers Squibb (BMS) ne ha dato l’annuncio tramite Gina Fusaro, responsabile del programma di sviluppo, melanoma, BMS, che ha spiegato che «i pazienti con melanoma di stadio IIB/C sono a rischio elevato di recidiva, con circa un terzo dei pazienti di stadio IIB e metà di stadio IIC che vanno incontro a recidiva entro cinque anni dall’intervento chirurgico. I risultati dello studio CheckMate -76K rappresentano un progresso significativo per i pazienti con melanoma di stadio IIB/C e una espansione della nostra esperienza nel trattamento del melanoma. La recidiva è un evento che cambia la vita delle persone con il cancro. Il trattamento con nivolumab nelle fasi iniziali di malattia, quando il sistema immunitario può essere più reattivo, potrebbe potenzialmente prevenire la recidiva – un obiettivo fondamentale per migliorare l’outcome dei pazienti». LEGGI TUTTO