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Tumori: due molecole per il rene

Tumori: prevenzione e terapie

L’associazione di cabozantinib con nivolumab è stata approvata dalla Commissione Europea per il carcinoma a cellule renali

Sanihelp.it – Nel mondo si registrano ogni anno più di 400.000 nuove diagnosi di tumori del rene, il più comune dei quali è il carcinoma a cellule renali, che rappresenta circa il 90% dei casi. I pazienti di sesso maschile sono più colpiti.

Se la diagnosi è precoce, il tasso di sopravvivenza è elevato, ma se viene diagnosticato in fase avanzata questo tasso è invece molto più basso.

La Commissione Europea, basandosi sui dati di uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha approvato cabozantinib in associazione con nivolumab per il trattamento di prima linea del carcinoma a cellule renali avanzato. L’annuncio è stato dato dalle aziende farmaceutiche Ipsen e Bristol Myers Squibb.

Il beneficio riscontrato riguarda sia la sopravvivenza che i tassi di risposta nel trattamento di prima linea. Lo studio di fase 3 CheckMate-9ER ha dimostrato miglioramenti significativi per tutti gli endpoint di efficacia. La combinazione è stata inoltre ben tollerata.

«L’approvazione odierna della Commissione Europea per l’uso di cabozantinib in associazione con nivolumab fornisce un’importante nuova opzione di trattamento di prima linea per i pazienti che convivono con il carcinoma a cellule renali avanzato», ha spiegato Howard Mayer, Executive Vice President and Head of Research and Development, Ipsen «In Ipsen siamo orgogliosi che questa nuova opzione di trattamento, ora approvata, non solo risponda a benefici chiave di efficacia ma anche al bisogno di preservare la qualità di vita nei pazienti».

Questa associazione riunisce due farmaci già comprovati per il carcinoma a cellule renali avanzato, che insieme hanno mostrato un’efficacia superiore. 


Fonte: http://www.sanihelp.it/rss/rss_salute.xml

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